Villa Graziani VALGATARA

MARANO DI VALPOLICELLA

 
Pur derivando dal tipo di facciata di villa Lorenzi-Benati, villa Graziani a Valgatara tende ad avvicinarsi alla forma del villino borghese. Edificata più di una trentina d’anni più tardi, nel 1826 (SILVESTRI 19834, 185), e appartenuta alla famiglia del generale Andrea Graziani, essa ostenta minori ambizioni. La facciata, più raccolta, è anch’essa suddivisa in tre piani, e al piano nobile presenta la consueta serie di finestre dai timpani curvi e triangolari alternati. Ma la bidimensionalità è parzialmente rotta da un più marcato avanzamento del corpo centrale e dalla sporgenza del balcone. Mentre al piano terra, tutto in bugnato, un’elegante serliana accoglie il visitatore e lo introduce nel porticato d’ingresso, la cui vuota penombra istituisce in facciata un nuovo rapporto chiaroscurale e una nuova dialettica dei pieni e dei vuoti.

(tratto dal libro edito dal comune, Marano Valpolicella, 1999)

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tratto da   http://www.architetturadipietra.it

La Villa a Marano di Valpolicella risale al 1826, su progetto dell’architetto Giuseppe Barbieri, che per incarico della famiglia Graziani costruì questa residenza per il soggiorno in campagna. L’edificio di tre piani dal volume compatto e simmetrico si presenta come un tipico villino borghese dell’epoca che si erge su un piccolo colle nella zona est di Valgatara. La veste esterna riprende la tripartizione delle facciate palladiane e seppur in maniera meno sontuosa ne ripropone il linguaggio formale semplice e armonico: è così ad esempio nelle finestre del piano nobile che alternano timpani circolari a quelli triangolari, mentre al piano terra un bugnato avvolge l’elegante serliana che introduce all’atrio antistante l’ingresso principale. La bidimensionalità del fronte è interrotta dal solo avanzamento del corpo centrale, che assieme al portico crea un lieve effetto chiaroscurale e suggerisce la centralità della distribuzione interna.