Oratorio di San Carlo      Canzago

MARANO DI VALPOLICELLA

     
 

La prima attestazione dell’esistenza dell’oratorio intitolato a San Carlo, in località Canzago di Marano, risale al 1723, quando i conti Porta scrivono al vescovo di Verona per ottenere il permesso di erigere una chiesa sulla loro proprietà, essendo il paese situato «tra monti alpestri» e a notevole distanza dalla chiesa parrocchiale, le vie spesso malridotte, disastrose e impraticabili per cui la loro abitazione, «in Villa Marano», avrebbe potuto essere un comodo punto di riferimento per le altre famiglie del luogo. Quattro giorni dopo – 14 aprile 1723 – i fratelli Porta informano il vescovo di aver già ricevuto la licenza di poter costruire l’oratorio dal doge con ducale 10 aprile 1723 e si impegnano a erigerlo e a dedicarlo a San Carlo Borromeo


Il
18 aprile 1723 un collaboratore del vescovo invia don Carlo Corrado a visitare il fabbricato destinato a diventare oratorio e a informarsi sul parere del parroco di Marano. L’inviato nota che il luogo è decente, sono già state costruite le fondamenta e la porta è rivolta all’antistante strada. Avuto il benestare del parroco, il 26 aprile 1723 i conti ottengono di poter completare la costruzione dell’oratorio.

L’edificio si apre, sulla strada esterna, ad accogliere tutta la società contradale gravitante attorno alla villa. Mentre il palazzo dominicale, nella persistenza dell’impianto seicentesco, conserva un aspetto ancora sostanzialmente severo, nella facciata della chiesetta trovano sfogo le divagazioni ornamentali in senso barocco-rococò, finalizzate forse, in chiave psicologica, a conferire al luogo sacro un aspetto confidenziale e invitante.

Al di sopra di semplici finestre laterali e di un portale dal cornicione mistilineo, si eleva una curiosa cimasa dalle ampie curvature concave, che sostiene la finestra superiore. La singolare facciata è peraltro chiusa da un classicistico frontone triangolare. L’interno della chiesetta presenta, nella versione graziosa e antimonumentale del rococò, un altare di marmi policromi con porte laterali dalle elaborate cimase.

(tratto dal libro edito dal comune, Marano Valpolicella, 1999)

     
Villa Porta