Oratorio di San Carlo Canzago | ||||||
La prima attestazione dell’esistenza dell’oratorio intitolato a San Carlo, in località Canzago di Marano, risale al 1723, quando i conti Porta scrivono al vescovo di Verona per ottenere il permesso di erigere una chiesa sulla loro proprietà, essendo il paese situato «tra monti alpestri» e a notevole distanza dalla chiesa parrocchiale, le vie spesso malridotte, disastrose e impraticabili per cui la loro abitazione, «in Villa Marano», avrebbe potuto essere un comodo punto di riferimento per le altre famiglie del luogo. Quattro giorni dopo – 14 aprile 1723 – i fratelli Porta informano il vescovo di aver già ricevuto la licenza di poter costruire l’oratorio dal doge con ducale 10 aprile 1723 e si impegnano a erigerlo e a dedicarlo a San Carlo Borromeo |
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Al di sopra di semplici finestre laterali e di un portale dal cornicione mistilineo, si eleva una curiosa cimasa dalle ampie curvature concave, che sostiene la finestra superiore. La singolare facciata è peraltro chiusa da un classicistico frontone triangolare. L’interno della chiesetta presenta, nella versione graziosa e antimonumentale del rococò, un altare di marmi policromi con porte laterali dalle elaborate cimase. (tratto dal libro edito dal comune, Marano Valpolicella, 1999) |
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Villa Porta |