ha investito una
considerevole
parte delle sue sostanze, il dottor Michele Capeto o Capetto (ASVr,
AAC, reg. 313).La
contrada ospita anche oggi diversi edifici
di pregevole fattura, tutti almeno inizialmente costruiti in grossi
ciotoli a secco di origine alluvionale in piena osservanza della
tradizione locale. Alcuni di questi sono stati ampiamente rimaneggiati,
altri risultano invece chiaramente leggibili nelle loro strutture.
Uno di questi presenta in particolare uno splendido portale di accesso; di
un altro è ancora ben visibile, nonostante recenti restauri, la doppia
fila di
finestre a tutto sesto che ne
formavano le logge. In uno di questi risiedeva per lunghi periodi, ancora
alla metà del Seicento, Michele Capetto del fu Paolo dell’Isolo di Sopra
che nella sua polizza d’estimo del 1652
dichiara di possedere una possessione nella v illa di Marano in contrà del «Prognollo con casa da Patron e da lavorente e altra casetta
qual serve per tenirvi le legne» di 50
campi di cui 42 arativi
con vigne, 4 prativi e
4 pascolivi di cui
32 pagano decima. La fa lavorare
«in casa» e gli rende annualmente 160
ducati di parte dominicale. Possiede inoltre un terzo della decima
di Marano con una casa «per
scritto della decima» che si aYtta
per 28 o
30 ducati l’anno (ASVr,
AEP, reg.
30, c.
461). [m.p.]
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