<%@ Language=JavaScript %> Marano di Valpolicella

 

LA LASTA

MARANO DI VALPOLICELLA

 

 

da l'Arena - mercoledì 13 ottobre 2004 provincia pag. 23

La lastra di pietra alla fontana di Prognòl segna tuttora un confine mentale tra due paesi che si vantavano dell’autonomia
Neanche Napoleone fa pace a Valgatara
La rivalità con «quei sòra la lasta» sopravvive all’unificazione del Comune

«Te si nato sòra la lasta». Tra Valgatara e Marano il campanilismo risale ai tempi in cui i due paesi erano realtà amministrative autonome. Nascere «sòra la lasta», a nord della lastra di pietra che sovrasta la fontana all’ingresso della frazione Prognol, sulla linea che fino al 1816 divideva Marano da Valgatara, significa ancora oggi nascere oltre confine. «Te si nato sòra la lasta» per quelli di Valgatara è quindi un modo per prendere in giro i «maranòti».
L’unificazione dei due paesi cominciò nel 1805, quando l’Austria si vide costretta a cedere alla Francia di Napoleone il Veneto. «Da un punto di vista amministrativo», scrive Lorenzo Rocca nel libro dedicato a Marano, edito dal Comune e dal Centro di documentazione per la storia della Valpolicella, «fino a quel momento Marano e Valgatara costituivano due delle 32 comunità autonome nelle quali si suddivideva la Vicaria della Valpolicella. Le autorità francesi procedettero a una riorganizzazione del territorio veronese che andò a costituire il Dipartimento dell’Adige diviso in due Distretti: il primo, Distretto Destra Adige, con capoluogo Verona, il secondo, Distretto Sinistra Adige, con capoluogo Legnago. Marano, con gli altri Comuni della Valpolicella, apparteneva al sesto Cantone (San Pietro in Cariano), che venne aggregato nel marzo del 1807 al Distretto di Verona».
Nel 1815, al crollo dell’impero napoleonico e al ritorno dell’Austria, Verona venne divisa in dodici distretti. «Il Comune di Marano», continua Rocca, «apparteneva al secondo distretto (San Pietro in Cariano) e comprendeva allora le frazioni di Breonio, Càvalo, Cona con Alfaedo e Cerna, mentre Valgatara faceva parte del Comune di Fumane».
Successivamente gli austriaci procedettero a ridisegnare i confini dei Comuni valpolicellesi. «Marano vide modificarsi profondamente l’assetto del proprio territorio comunale», conclude Rocca. «Le frazioni montane vennero unite ad altri Comuni o rese autonome e tale diminuzione territoriale venne compensata con l’aggregazione di Valgatara e di tutta la parte bassa della vallata».
Gianfranco Riolfi
 

 

 
I confini tra Marano e Valgatara in una mappa del  1700