SANTA MARIA VALVERDE | ||
Oltrepassato Marano, posto nel cuore della Valpolicella, attorno una fertile piana torrentizia, fiancheggiata da ameni rilievi lungo i confini con le valli di Fumane e Negrar, si arriva ai piedi del monte Castelon. E' il rilievo più importante costituito da una cresta alta 580 metri, dalla cui sommità l'occhio può spaziare su vastissimo orizzonte: dalle colline a sud del lago di Garda fino al monte Baldo, dal monte Carega sui Lessini |
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e dalle ultime propaggini di questi fino alla lontana pianura. Sul vertice del Castelon sorgeva un castello fatto erigere, secondo la tradizione, dal console Caio Mario dopo aver vinto i Cimbri; il castello, passato poi agli Scaligeri, fu abbattuto nel 1325. Sul pendio del Castelon sorgeva un tempio dedicato alla dea Minerva. probabilmente sulle rovine del tempio o almeno nelle vicinanze, molto più tardi sarebbe stata costruita l'attuale chiesa di Santa Maria Valverde. La chiesa che dall'alto di un colle domina l'abitato di Pezza e Purano, ha un'origine molto antica. L'attuale risale al 1682, come si può rilevare dall'iscrizione posta sopra il barocco altare maggiore; subì ampliamenti e modifiche che la portano alla struttura di oggi. La pianta della chiesa è a tre navate e a tre absidi. Nell'interno è venerata la miracolosa statua lignea della Madonna con le mani giunte e il bambino adagiato sulle ginocchia, risalente al 1516, che reca sulla parte posteriore del piedistallo la scritta: "Questa Madonna ha fatto fare la compagnia de Santa Maria de Valverda de Castelo da Maran de MDXVI". La festività più solenne che si celebra è la cosiddetta "festa de San Marco" nella domenica successiva il 25 aprile, preceduta dal triduo e conclusa con la solenne processione attorno al Monte Castelon per invocare protezione sui raccolti della terra. Ultimamente questa è diventata l'occasione per molti, che si sono da tempo trasferiti da Marano, per ritornare ed incontrarsi. |
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Santa Maria di Minerbe questo era il nome originario della località, risale ad un'epoca antica, compare già in documenti a partire dal 1184 nella forma Menervii.
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La chiesetta vista dai bambini dell'asilo | ||