L’ARENA del 27 novembre 2012
L´area naturalistico-didattica di circa 40 ettari resterà di proprietà della Cementirossi, che sta definendo con i Comuni una gestione pubblica
Morire cava e rinascere parco. Un buco nelle colline può trasformarsi da sfregio nel paesaggio ad amico dell´ambiente? Fa scuola in Italia la cava di Monte Noroni, tra Fumane e marano, area estrattiva per la marna da cemento, utilizzata fino al 2004 dalla Cementirossi di Fumane, finita nell´occhio del ciclone per la richiesta di scavare a Marezzane (negata proprio per incompatibilità ambientale).
Cava Noroni è stata una miniera, ma ora è pronta a diventare parco naturale di circa 40 ettari, con una trentina di habitat per flora e fauna. È stata inserita da Legambiente e Aitec (associazione cementieri di Confindustria) tra i dieci casi eccellenti a livello nazionale per il recupero ambientale e fonte d´ispirazione delle «Linee guida per la progettazione, gestione e recupero delle aree estrattive». Lo studio unisce, una volta tanto, ambientalisti e produttori di cemento, e segnala 148 cave italiane (su oltre 5mila totali) che hanno intrapreso la strada della sostenibilità. Laddove c´erano ruspe e marna, insomma, al lavoro in un buco nel cuore della Valpolicella ai piedi della Lessinia, nasce un´area per valorizzare flora e fauna autoctona, monitorare biodiversità, proteggere specie naturali. Senza contare il ripristino dell´attività agricola tradizionale, con vigneti, oliveti e ciliegi.
«Pare che facciano bene anche al vino i terreni marmorei che forniscono materia prima per il cemento», spiega il responsabile delle attività estrattive di Cementirossi, l´ingegner Stefano Molinari, che cita la zona del Chianti in Italia e la regionedello Champagne in Francia. Secondo Molinari, «il recupero ambientale si può e si deve fare. Una cava va sfruttata per la durata delle concessioni, poi deve essere restituita alla comunità, iniziando interventi di recupero ambientale contestualmente alla lavorazione dei terreni».
Una buona esecuzione dei lavori estrattivi, infatti, deve prevedere fin dall´inizio l´attività finale di ricomposizione ambientale, che non si improvvisa dalla sera alla mattina, come indicato nelle linee guida. «La rinaturalizzazione di Cava Noroni è iniziata negli anni Ottanta e Novanta», continua Molinari, «e ha preso sempre più piede dal 2000 in poi, col rinnovo della concessione».
Qualche numero? I primi monitoraggi su piante e animali segnalano 54 specie di uccelli nidificanti, otto di mammiferi, sei di rettili e sei di anfibi, molti nelle normative di tutela faunistico-ambientale della Comunità Europea. Questa «popolazione» significa un potenziale di 26 habitat, che potrebbero essere la base di un Parco naturalistico didattico di Fumane emarano» di circa 40 ettari. La proprietà rimarrebbe Cementirossi, ma «stiamo definendo con i Comuni la gestione delle fruibilità pubblica», conclude Molinari.
«Conciliare attività di escavazione con tutela del territorio si può», sembra dimostrare quest´esperienza di collaborazione fra Legambiente Aitec, purché la prima non punti a durare in eterno e la seconda non freni l´economia. I casi virtuosi segnalati in Italia dalle due associazioni riguardano cave e miniere dismesse trasformate in aree protette, parchi, percorsi turistici e didattici, osservatori panoramici e per birdwatching.C.M.