INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA SULL’USO DEL CSS (COMBUSTIBILI SOLIDI SECONDARI) NEI CEMENTIFICI PRESENTATA DAI PARLAMENTARI DI Sinistra Ecologia e Libertà, ZAN, ZARATTI, PELLEGRINOAl Ministro dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del marePer sapere, premesso che:• a gennaio e febbraio del 2013, a Camere ormai sciolte, l’ex ministro dell’Ambiente Clini ha presentato al Parlamento per il parere, uno schema di DPR per l’utilizzo di combustibili solidi secondari (CSS), in parziale sostituzione di combustibili fossili tradizionali, in cementifici soggetti al regime di AIA;
• dopo un parere favorevole con condizioni, espresso molto rapidamente dalla Commissione Ambiente del Senato il 16 gennaio 2013, senza peraltro che nessun senatore fosse intervenuto in discussione, la Commissione Ambiente della Camera, il successivo 11 febbraio, aveva invece espresso parere negativo al medesimo schema di DPR;
• da quel momento, di detto DPR sui combustibili solidi secondari, se ne sono perse le tracce, e finora non è ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale;
• intanto però, sono stati recentemente pubblicati due decreti del Ministero dell’Ambiente: il decreto 14 febbraio 2013, n. 22, (G.U. del 14-3-2013) recante la disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto di determinate tipologie di combustibili solidi secondari (CSS), dove vengono stabiliti – tra l’altro – i criteri da rispettare affinché determinate tipologie di combustibile solido secondario (CSS), cessano di essere qualificate come rifiuto; e il decreto 20 marzo 2013 (G.U. del 2-4-2013) che modifica l’allegato X della parte quinta del Codice ambientale, in materia di utilizzo del combustibile solido secondario (CSS), che recepisce i criteri contenuti nel suddetto decreto del 14 febbraio 2013, n. 22, che devono essere rispettati affinché determinate tipologie di combustibili solidi secondari (CSS) cessino di essere qualificate come rifiuto e possano quindi essere riutilizzati;
• la momentanea mancata pubblicazione in Gazzetta del DPR sull’utilizzo in alcune categorie di cementifici dei combustibili solidi secondari (CSS), in parziale sostituzione di combustibili fossili tradizionali, nulla toglie alla sempre dichiarata ferma volontà dell’ex ministro dell’Ambiente Clini, di aver voluto proseguire nella scorciatoia dell’incenerimento dei rifiuti nei cementifici, bruciando rifiuti solidi urbani per alimentare i forni di cottura del clinker, cioè la componente principale del cemento;
• per i cementieri dell’Aitec (Associazione italiana tecnico economica cemento) si tratta di recupero energetico, per l’Associazione medici per l’ambiente «la combustione di rifiuti nei cementifici comporta una variazione della tipologia emissiva di questi impianti, in particolare di diossine e metalli pesanti»;
• l’utilizzo di CSS per alimentare i forni di cottura dei cementifici, produrrebbe, tra l’altro, gravi conseguenze in diverse aree del Paese, dove sono ubicati numerosi cementifici in termini di inquinamento ambientale e di peggioramento degli attuali livelli di raccolta differenziata dei rifiuti;
• a ciò va aggiunta l’aggravante della mancanza nel nostro Paese di un serio ed efficace sistema nazionale di controlli ambientali;
• utilizzare i combustibili solidi secondari è dannoso per la salute e soprattutto è superato in quanto esistono moderne tecnologie e soluzioni alternative alla combustione che creano maggiori posti di lavoro e sono più sostenibili a livello economico e ambientale;
• la scelta dell’incenerimento dei rifiuti (CSS) nei cementifici non è condivisibile se consideri la diversità esistente fra i limiti delle emissioni di inquinanti pericolosi per la salute previsti per i cementifici: polveri totali: mg 30/Nm3; biossido di zolfo: mg 600/Nm3; ossido di azoto: mg 1.800/Nm3; mentre i limiti per gli stessi inquinanti prodotti dagli inceneritori sono: polveri totali: mg 10/Nm3; biossido di zolfo: mg 50/Nm3; ossido di azoto: mg 200/Nm3;
• peraltro continuare a bruciare rifiuti è uno spreco di risorse e un costo altissimo in termini ambientali, e non si rispettano le disposizioni europee sul recupero della materia che è prioritario nella gerarchia d’intervento, continuando a ignorare anche la direttiva 96/62/CE, sulle polveri sottili fin anche dopo la condanna dell’Italia da parte della Corte di Giustizia del 19 dicembre scorso;
• il ricorso indiscriminato all’incenerimento dei rifiuti va infatti in tutt’altra direzione rispetto alla corretta gestione del ciclo integrato dei rifiuti e al necessario incremento della raccolta differenziata;se non si ritenga di non emanare lo schema di decreto del Presidente della Repubblica sulla disciplina dell’utilizzo di combustibili solidi secondari (CSS), in parziale sostituzione di combustibili fossili tradizionali, in cementifici soggetti al regime dell’AIA, già presentato per il parere presso le Commissioni parlamentari competenti dal precedente governo;
se siano stati pienamente valutati – nella decisione di utilizzare in alcune categorie di cementifici i combustibili solidi secondari (CSS) – gli effetti di tale scelta sulla salute pubblica;
• dopo un parere favorevole con condizioni, espresso molto rapidamente dalla Commissione Ambiente del Senato il 16 gennaio 2013, senza peraltro che nessun senatore fosse intervenuto in discussione, la Commissione Ambiente della Camera, il successivo 11 febbraio, aveva invece espresso parere negativo al medesimo schema di DPR;
• da quel momento, di detto DPR sui combustibili solidi secondari, se ne sono perse le tracce, e finora non è ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale;
• intanto però, sono stati recentemente pubblicati due decreti del Ministero dell’Ambiente: il decreto 14 febbraio 2013, n. 22, (G.U. del 14-3-2013) recante la disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto di determinate tipologie di combustibili solidi secondari (CSS), dove vengono stabiliti – tra l’altro – i criteri da rispettare affinché determinate tipologie di combustibile solido secondario (CSS), cessano di essere qualificate come rifiuto; e il decreto 20 marzo 2013 (G.U. del 2-4-2013) che modifica l’allegato X della parte quinta del Codice ambientale, in materia di utilizzo del combustibile solido secondario (CSS), che recepisce i criteri contenuti nel suddetto decreto del 14 febbraio 2013, n. 22, che devono essere rispettati affinché determinate tipologie di combustibili solidi secondari (CSS) cessino di essere qualificate come rifiuto e possano quindi essere riutilizzati;
• la momentanea mancata pubblicazione in Gazzetta del DPR sull’utilizzo in alcune categorie di cementifici dei combustibili solidi secondari (CSS), in parziale sostituzione di combustibili fossili tradizionali, nulla toglie alla sempre dichiarata ferma volontà dell’ex ministro dell’Ambiente Clini, di aver voluto proseguire nella scorciatoia dell’incenerimento dei rifiuti nei cementifici, bruciando rifiuti solidi urbani per alimentare i forni di cottura del clinker, cioè la componente principale del cemento;
• per i cementieri dell’Aitec (Associazione italiana tecnico economica cemento) si tratta di recupero energetico, per l’Associazione medici per l’ambiente «la combustione di rifiuti nei cementifici comporta una variazione della tipologia emissiva di questi impianti, in particolare di diossine e metalli pesanti»;
• l’utilizzo di CSS per alimentare i forni di cottura dei cementifici, produrrebbe, tra l’altro, gravi conseguenze in diverse aree del Paese, dove sono ubicati numerosi cementifici in termini di inquinamento ambientale e di peggioramento degli attuali livelli di raccolta differenziata dei rifiuti;
• a ciò va aggiunta l’aggravante della mancanza nel nostro Paese di un serio ed efficace sistema nazionale di controlli ambientali;
• utilizzare i combustibili solidi secondari è dannoso per la salute e soprattutto è superato in quanto esistono moderne tecnologie e soluzioni alternative alla combustione che creano maggiori posti di lavoro e sono più sostenibili a livello economico e ambientale;
• la scelta dell’incenerimento dei rifiuti (CSS) nei cementifici non è condivisibile se consideri la diversità esistente fra i limiti delle emissioni di inquinanti pericolosi per la salute previsti per i cementifici: polveri totali: mg 30/Nm3; biossido di zolfo: mg 600/Nm3; ossido di azoto: mg 1.800/Nm3; mentre i limiti per gli stessi inquinanti prodotti dagli inceneritori sono: polveri totali: mg 10/Nm3; biossido di zolfo: mg 50/Nm3; ossido di azoto: mg 200/Nm3;
• peraltro continuare a bruciare rifiuti è uno spreco di risorse e un costo altissimo in termini ambientali, e non si rispettano le disposizioni europee sul recupero della materia che è prioritario nella gerarchia d’intervento, continuando a ignorare anche la direttiva 96/62/CE, sulle polveri sottili fin anche dopo la condanna dell’Italia da parte della Corte di Giustizia del 19 dicembre scorso;
• il ricorso indiscriminato all’incenerimento dei rifiuti va infatti in tutt’altra direzione rispetto alla corretta gestione del ciclo integrato dei rifiuti e al necessario incremento della raccolta differenziata;se non si ritenga di non emanare lo schema di decreto del Presidente della Repubblica sulla disciplina dell’utilizzo di combustibili solidi secondari (CSS), in parziale sostituzione di combustibili fossili tradizionali, in cementifici soggetti al regime dell’AIA, già presentato per il parere presso le Commissioni parlamentari competenti dal precedente governo;
se siano stati pienamente valutati – nella decisione di utilizzare in alcune categorie di cementifici i combustibili solidi secondari (CSS) – gli effetti di tale scelta sulla salute pubblica;
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http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/istituzioni/2013/09/12/Rifiuti-Cirillo-ok-Senato-cementifici-opportunita_9289564.html