Marezzane è una collina-promontorio posto a circa 600 metri sul fianco sinistro della Valle dei Progni nel comune di Marano di Valpolicella (VR).
Parte della collina è all’interno del Parco Naturale della Lessinia è a ridosso della zona SIC (Sito di Interesse comunitario)di Molina di cui forma un tutt’uno ambientale e paesaggistico.
Punto di congiunzione tra due macro habitat la Lessinia e la Valpolicella domina l’intera Valle dei Progni e a fronte del monte Pastello.
E’ possibile vedere l’importante sito archeologico della Grotta di Fumane. Tutta l’area della Valle dei Progni è di interesse archeologico
Sono presenti numerosi e vari micro-habitat, dalle zone umide delle sorgenti di rio Baiaghe, tutto il corso di rio Baiaghe con ben 21 “salti” (cascate) di cui 4 superiori ai 20 metri; bosco ad alto fusto, prative, zone coltivare a ciliegeto e vigneto oltre alle “sengie” che precipitano nella Valle dei Progni.
la corte di Marezzane (mappata fin dal ‘700) posta sulla parte di altipiano,
Sorgono tre fabbricati costruiti tutti in pietra cavata in loco, di grande interesse architettonico, che ora versano in stato di abbandono:
L’intera collina è minacciata di essere cancellata dagli scavi del cementificio Cementirossi di Fumane.
Mazzarino di Sopra (di stupenda fattezza a dominare la Valle dei Progni) e Mazzarino di Sotto a delimitare l’area a sud. Sono numerose le testimonianze di antropizzazione del passato rispettosa dell’ambiente come le marogne.
Sul versante a nord è possibile rinvenire anche una “giasara” con la relativa sorgente a segnalare la varietà dei microclimi presenti in un’area relativamente ristretta.
Dal punto di vista floreale è stata rilevata l’area con il più alto numero di orchidee selvatiche di tutta la provincia di Verona (27 specie rilevate dal GIROS – Gruppo Italiano Ricerca Orchidee Selvatiche).
A rilevare la particolarità e la varietà del luogo è la compresenza di alcune specie di uccelli che normalmente
vivono in habitat diversi: tra tutti da rilevare la compresenza di 3 specie di picchi (verde, rosso maggiore e nero) e quello del “rampichino” e del “rampichino alpestre” (rilevamento LIPU – Lega Italiana Protezione Uccelli)
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