Testo della lapide
.AL.
NOMO. de) DEO. SIA.
MANEFESTO. A. CASCA. UNA P(er) SONA. CHE. SER. INALDO. C(ondam).
DE SER. BONEFACIO
DE
MARAN. SI ORDENA. CH' EL. VOLO. CHE
LE. SE. QUART(e)
D (e); FORME(n)TO. CHE. PAGA. REXII. D(c) FRANCESSCHII (n).Die)B(e)
R TO. DA MARAN. SIA. DESPE(n)SE'. P(er). UNA. CHARITA'. CHE SIA
FATA. I(n) PAN. E DA'. P(er). L'AMOR DE DEO. HO
DI. DE. SAORIO. E.
QUANDO. MANCHESE. I REXII. DE
FRANCESCLIEn . EL CHO
MUNO. DE MARAN. SOLICITA. A
FAR. LA SOVRA. SCRITA
CHARITA'. SI.
FATA.
ì17 CCCC S Che si legge:
Nel nome di Dio sia manifesto a
ciascuna persona che ser Inaldo del fu ser Bonifacio da Marano
ordina che vuole che le sue (si potrebbe intendere anche:
sei) quarte ((misura di frumento = r/4 di minale) che pagano
gli eredi (i rexi) di Franceschino figlio di Berto da Marano
siano dispensate per una carità che sia fatta in pane e data per
amore di Dio ogni giorno di sabato. E quando mancassero gli eredi di
Franceschino (il testatore) sollecita il comune di Marano a fare la
soprascritta carità nei modi indicati (si lata) 1410.
HO DI DE SAORIO = lettura incerta
e alquante oscura; si potrebbe ricostruire OGNI DP DE
SAORIO = ogni giorno di sabato oppure di San Giorgio
come contrazione di SA(n) ORIO. In ogni caso non si può dare una
risposta sino a che non si sono trovati altri documenti dell'epoca
che possano giustificare questa o quella ipotesi anche se la
seconda sembra preferibile m.
quanto la
chiesetta e dedicata
à S.
Giorgio. Testo dell'iscrizione sul cippo votivo
(illustrazione n. 4):
l(ch).OPUS. /
FECIT.FI / ERI.SEBA / STIANU / S (Condam)
IOVA / (n) ES-DEO / NATI D(e) / OLIVO / M.D.XIIII.
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