MARANO DI VALPOLICELLA

Cessata la Signoria degli Scaligeri nel 1402, dopo varie vicende, Verona, per spontanea dedizione (1405), passò alla Serenissima Repubblica di Venezia. Durante questo periodo la Valpolicella costituì un Vicariato, con sede in S.Pietro Incariano. Uno dei Vicari più celebri fu Jacopo da Marano che, in occasione della guerra tra la Repubblica Veneta e il Ducato di Milano, si distinse per fierezza e coraggio nel presidio della Chiusa, presso Volargne. Sotto il dominio della Serenissima, il Vicariato della Valpolicella godette di operosa tranquillità che, si può dire, ben di rado fu turbato e durò  sino al 1805

quando le vittoriose truppe francesi imposero una nuova distinzione amministrativa. Tale situazione amministrativa rimase immutata anche con il ritorno del dominio austriaco.
Nel 1866, con l'unione del Veneto al Regno d'Italia, Marano inizia la sua autonoma vita di comune.

Numerose sono le chiese disseminate nella valle. Salendo da San Floriano, la prima che incontriamo é in località Pozzo: dedicata a San Marco, essa rivela la sua origine romanica nelle strutture architettoniche ed in particolare nel bel campanile, mentre l'interno si adorna di affreschi trecenteschi di buona fattura. In uno dei suoi fianchi è infisso un voto romano dedicato a Giove che fu forse, a suo tempo, raccolto nei pressi, e che testimonierebbe in questo caso, dunque, la preesistenza di un sacello pagano nello stesso luogo ove poi sarebbe sorto il sacello cristiano.
A Valgatara la chiesa parrocchiale, dedicata ai santi Fermo e Rustico, è pure di origine medioevale: è parrocchia, smembrata dalla Pieve di San Floriano, dal 24 dicembre 1797. L'architettura della chiesa odierna è ottocentesca:  fu  realizzata  su  disegno  dell'architetto

     
   
     

Francesco Ronzani nel 1854, aggiungendo due navatelaterali e un'abside rotonda ad un edificio forse quattrocentesco. Nel 1944, su progetto dell'architetto Francesco Banterle, la chiesa è stata allungata e innalzata fino a raggiungere le attuali dimensioni.

   

Marano, già parrocchia nel 1454, aveva una sua chiesa settecentesca che tuttora, pur priva dell'arredo e abbandonata, si può vedere accanto al nuovo tempio edificato tra il 1922 e il 1924 su disegno di don Giuseppe Trecca. A forma di croce greca con cupola alta quasi trenta metri, essa ha buone decorazioni dei pittore Aldo Tavella eseguite fra il 1944 e il 1945. Da questa parrocchia dipendono anche le chiese di San Giorgio in contrada Purano (sec. XV), di San Carlo in contrada Canzago <sec. XVII) e di Sant'Eustachio in contrada Prognol.

 

 
 
       

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